Valentino intravede la fine del tunnel!

Dopo un anno di infortuni e sfortuna, ecco la luce

Tutto comincia il 15 aprile del 2010, quando una caduta in allenamento con la moto da cross gli costa un serio infortunio alla spalle destra. Da quel momento Valentino Rossi intraprende un calvario sportivo che solo ora sembra essere avviato alla conclusione. E dire che la stagione partita con in tasca il nono titolo della carriera aveva avuto il migliore degli esordi: vittoria in Qatar con Stoner a terra e Lorenzo a inseguire. Qualche giorno dopo, però, il patatrac. Un incidente apparentemente banale, con conseguenze che parevano di poco conto.

Oltretutto il vulcano islandese Eyjafjallajkull arriva a dare una mano al pesarese, facendo rimandare a ottobre l'imminente GP del Giappone. "La solita fortuna", pensa qualcuno. Ma stavolta non è così. I problemi per il "Dottore" sono solo agli inizi. I primi glieli crea in pista proprio il compagno di box Jorge Lorenzo, capace tenergli testa con inattesa autorità, in gara come in campionato. Insomma, abbastanza per vedere l'approdo al Mugello come il momento giusto per ristabilire le gerarchie dopo due vittorie di fila del maiorchino. Il weekend di casa, invece, si trasforma in un appuntamento drammatico. Sabato 5 giugno, infatti, Rossi cade durante le libere e le conseguenze sono terribili: frattura di tibia e perone della gamba destra e addio titolo. Valentino, però non ci sta e a tempi di record, come il suo solito, si ripresenta nel paddock un mese e mezzo dopo quello shock.

Al rientro al Sachsenring sfiora addirittura il podio. Le difficoltà, tuttavia, non mancano e l'estate si rivela più torrida del previsto. Solo l'annuncio dell'accordo con la Ducati, a Brno, fa tornare il sorriso a Rossi e rianima una stagione altrimenti senza sobbalzi. La vittoria del numero 46, però, manca ormai da troppo tempo e nemmeno Misano gli è amica. Intanto Lorenzo è lanciato verso la corona iridata, strappata all’odiato rivale. E' solo questione di tempo. Nel giorno della sua incoronazione, tuttavia, ecco che Rossi gli toglie le luci della ribalta, tornando al successo a Sepang dopo sei mesi di passione. Sembra la svolta. E invece no.

Se la gamba non è ormai più un problema, la spalla peggiora. Serve un intervento, ma quando? Operarsi subito significherebbe chiudere in anticipo la sua storia d'amore con la Yamaha e dire addio alla possibilità di debuttare sulla Desmosedici nei test subito dopo Valencia. Meglio stringere i denti. Rossi soffre in silenzio e il 9 novembre sale sulla Rossa di Borgo Panigale. Un battesimo ostico, che lascia presagire un rapporto complicato, almeno all’inizio. Adesso però bisogna pensare a guarire il fisico e la domenica successiva Valentino finisce sotto i ferri. I medici, comunque, lo avvertono: ci vorranno sei mesi per guarire. Tanti, troppi per chi ha solo pochi giorni di prove per domare la Ducati. Ancora una volta c'è da soffrire: la spalla continua a essere un problema e la sua nuova moto gli crea altrettante preoccupazioni. I test volano via senza sussulti e la carta d'identità dice 32. Il tutto mentre la Honda mette in pista la moto migliore degli ultimi anni e Stoner, colui di cui ha preso il posto, medita vendetta.

Si arriva a Losail, per la prima stagionale, cercando di cancellare con un colpo di spugna tutto quello che è accaduto finora. L’australiano, però, è troppo forte per tutti, mentre Rossi arranca e porta a casa un modesto settimo posto. Ancora non ci siamo. Come se non bastasse, a Jerez, quando sembra la gara buona, ecco l'errore, con scivolata e atterramento proprio di Stoner. Apriti cielo. Non bastano, poi, le buone sensazioni che gli regala la GP12, sua prossima cavalcatura per il ritorno all'era dei "mille", a cancellare amarezza e accuse.

Vanno così in archivio i dodici mesi peggiori della carriera di Rossi, tra infortuni, sale operatorie, addii, prime volte e avversari che azzannano. Un "compleanno" il cui unico regalo gradito e l'avvicinarsi di quella scadenza, i sei mesi per guarire, che Vale considera il primo traguardo da tagliare da vincitore.


@sportmediaset.it

Ho letto anch'io questo articolo, è tutto vero purtroppo. Sono stati 12 mesi molto molto difficili per lui soprattutto, ma anche per noi tifosi.. Speriamo bene per le prossime gare, sono sicura che ce la metterà tutta come sempre.

Speriamo di esser arrivati davvero alla fine di questo tunnel bruttissimo nella carriera di Vale e nella sua vita.
Sento che sta tornando una volta per tutte.. ♥

<3